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Circa un adulto su tre in Italia è analfabeta funzionale, incapace di comprendere testi semplici nonostante sappia leggere. Una condizione che si riflette anche nelle situazioni quotidiane, come compilare moduli o capire le bollette. Secondo l’indagine Piaac2 dell’Ocse, l’Italia si colloca, come analfabetismo funzionale, al 27° posto su 31 Paesi: le cause principali sono la bassa scolarizzazione, l’abbandono scolastico e la carenza di formazione continua tra gli adulti, aggravate da disuguaglianze territoriali e sociali.

Per la psicologa sociale Patrizia Catellani, un basso livello di istruzione aumenta il rischio di aderire a posizioni populiste e di non riconoscere le fake news, soprattutto su temi come vaccini e cambiamento climatico. Il lifelong learning (la formazione permanente) è fondamentale per combattere l’analfabetismo funzionale, sostiene Renato Cazzaniga (nella foto) presidente dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia) della Lombardia. Secondo lo psicologo Giuseppe Riva, l’abbondanza di informazioni multimediali sta portando a una società post-alfabetizzata, dove le competenze di lettura e scrittura si perdono. La soluzione è educare fin da piccoli alla lettura, un processo graduale che richiede impegno e costanza.

Da IL SEGNO di NOvembre

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