Anche a Introbio, con una cerimonia “sobria”, si è ricordato il 25 Aprile e l’ottantesimo anniversario della Liberazione. Mai come quest’anno questa ricorrenza è stata sentita, a Lecco, In Valsassina e a Milano, per i molti motivi che la riportano all’attualità.
Dalla recentissima scomparsa di un “campione della Pace”, Papa Francesco, che praticamente in tutte le sue omelie domenicali non mancava mai di ricordare le terribili guerre che funestano il mondo , tra cui in primis Gaza e la “martoriata Ucraina”. Un tema, quello della pace, ripreso sia dalla Sindaca di Introbio Silvana Piazza, sia dall’intervento dell’Anpi letto dalla professoressa Teresa Cassani, davanti al Cimitero di Introbio proprio dove nel 1944 furono fucilati diversi partigiani.
Alla cerimonia hanno partecipato il Parroco Don William, che ha officiato la Messa al Cimitero, gli Alpini di Introbio e un rappresentante dell’Arma dei Carabinieri.
Una pace di cui oggi godiamo ma che “deve essere coltivata con fatica”, e che deriva proprio dal sacrificio di tanti giovani che hanno coraggiosamente fatto una scelta antifascista ottant’anni fa.
Ma anche il tema più importante della Democrazia, di quei valori che gli Europei e gli Stati Uniti (stupisce e sbigottisce che oggi il Presidente di un Paese che nella II Guerra Mondiale ha sacrificato migliaia di giovani soldati nella lotta al nazifascismo li metta in discussione) hanno sempre messo in primo piano: la libertà individuale, il diritto di pensiero e di critica, il diritto all’istruzione, la solidarietà e il welfare, la divisione dei poteri, quei valori inossidabili, che i dittatori degli anni Trenta del secolo scorso, cioè Mussolini, Hitler, Franco e Salazar, hanno cercato di rovesciare senza per fortuna riuscirci, e che sono stati scritti per la prima volta in quella magnifica Costituzione illuminista varata due secoli e mezzo fa da uomini di grande levatura intellettuale e politica, come Benjamin Franklin e George Washington.
Quella Democrazia che oggi vede dall’altra parte ancora regimi autoritari, come quello di Jin Ping in Cina, con un Partito unico al comando, e quello di Putin in Russia, che progressivamente ha annullato tutti gli oppositori interni.
Il 25 aprile è dunque il giorno in cui questi valori sono e devono essere ricordati. Non è solo lo scontro tra Fascismo (una parola che gli Italiani purtroppo hanno esportato all’estero, come Mafia, Pizza e Spaghetti !) e Antifascismo, né tantomeno improbabili tentativi di conciliazione a posteriori, su una terribile “guerra civile” o “Resistenza” che per due anni ha insanguinato la penisola.
Si tratta invece di ribadire che questi valori non sono trascurabili: ancora oggi la scelta, a distanza di Ottant’anni, è tra chi li tiene in massima considerazione, e chi pensa invece che la sopraffazione, la forza, la violenza e le stragi, siano un sistema utile per arrivare ai propri obiettivi, cioè soffocare ogni democrazia e ogni dissenso.
Viva sempre il 25 Aprile !
ENRICO BARONCELLI
In allegato il Comunicato Anpi del Lario Orientale per la Festa del 25 Aprile




