Sardegna preistorica: una serata sui ‘Giganti’ di Mont’e Prama
Si svolgerà venerdì 30 maggio ore 21, presso Palazzo delle Paure a Lecco, la conferenza organizzata dalla Fondazione Mont’e Prama e dalla Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, in collaborazione con il Sistema Museale Urbano Lecchese e il Circolo Amiciora APS ETS Lecco, dal titolo “La Sardegna preistorica”.
L’iniziativa sarà un viaggio nella storia e nell’archeologia della Sardegna, alla scoperta dei Giganti di Mont’e Prama, le antiche statue nuragiche ritrovate in un’area archeologica vicino a Cabras nel 1974
Il 30 Maggio a Palazzo Paure, una conferenza dedicata ai Giganti di Mont’e Prama: le antiche e imponenti statue, il cui ritrovamento, in Sardegna, ha dato un incredibile contributo alla storia dell’archeologia nuragica.
L’iniziativa, che avrà inizio alle ore 21, sarà un viaggio nella storia e nell’archeologia della Sardegna, alla scoperta dei Giganti di Mont’e Prama: le antiche statue nuragiche ritrovate in un’area archeologica vicino a Cabras, nel 1974.
Queste imponenti figure, alte circa due metri e scolpite in pietra calcarenitica locale, raffigurano guerrieri, arcieri e pugilatori. Il loro ritrovamento ha dato un incredibile contributo alla storia dell’archeologia nuragica.
L’iniziativa si aprirà con saluti istituzionali di Anthony Muroni, Presidente della Fondazione Mont’e Prama, e Bastianino Mossa, Presidente FASI.
A fare gli onori di casa interverranno Mauro Rossetto, Direttore del Sistema Museale Urbano Lecchese, e Nicolò Donati, Conservatore del Museo Archeologico di Lecco, che introdurranno la serata con la presentazione dei poli museali cittadini e del tema al centro della serata.
Gli approfondimenti in programma:
“Giganti prima dei Giganti: dall’età preistorica al fenomeno Mont’e Prama” approfondimento a cura di Giorgio Murru e Nicola Castangi;
“L’antica città di Tharros: l’epicentro del Sinis in età punica e romana” di Ilaria Orri;
“Immagini dal passato: l’ipogeo di San Salvatore” a cura di Nicoletta Camedda.
Un’opportunità per conoscere la ricchezza della cultura sarda attraverso testimonianze archeologiche di grande valore.