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Un incontro decisamente interessante e di attualità quello tenutosi mercoledì scorso 25 giugno in Comunità Montana, organizzato dall’Enpa di Lecco-Merate e dal gruppo Eliante sulla tematica del Lupo.

A parlare, con una relazione durata più di un’ora e mezzo, un brillante zoologo studioso di animali predatori (Lupi ed Orsi) , e cioè Mauro Belardi, consulente della Regione Lombardia e di diverse province lombarde, insieme al giornalista Andrea Gianviti.

IL tema è di attualità anche perché ultimamente, lamenta Berardi, si sono diffuse molte false notizie sulla diffusione dei lupi, ed un allarmismo assolutamente ingiustificato, anche per colpa di alcuni esponenti politici regionali che diffondono dati non veri.

I lupi sono circa 3.300 in tutta Italia, secondo un “Rapporto sui Carnivori” del 2021 poi aggiornato nel 2023, situati soprattutto sulla catena appenninica. Sono “tornati ” anche sulle Alpi, anche se il termine “ritorno” non piace a Berardi:” in realtà non si sono mai estinti”.
Però c’è stata una grossa crisi degli “ungulati” nel 1971 che ha portato a delle leggi “non europee ma prima ancora italiane ” che lo hanno dichiarato animale super protetto (leggi ribadite poi nel 1992 e nel 1999).

Il Partito dei cacciatori e degli anti ambientalisti proprio queste leggi vorrebbe abolire.

Lo studio e l’analisi dello sviluppo demografico dei lupi è un impegno, che spesso fanno dei volontari ambientalisti, che però dovrebbero essere a questo punto incentivati : il loro importante lavoro non deve essere né ignorato, né tanto meno sostituito da analisi “farlocche” basate sul “sentito dire”.

Il lupo italiano è più piccolo di quello europeo : lo si distingue dal cane (anche se fa parte della famiglia di canidi) perché ha la testa e il collo più grosso, orecchie piccole, una specie di mascherina sul viso, striature nere sulle zampe e una coda corta.

E’ pericoloso per l’uomo ? Il lupo è un animale carnivoro al 90% , si nutre cacciando animali ovini, caprini, cinghiali, a volte cervi e gazzelle.
Animali più grossi, come le manze, possono essere attaccati solo se i lupi sono in gruppo.
Può attaccare i bambini soltanto se sono da soli e isolati all’aperto (ad esempio in un bosco) non certo se sono in casa.

Il lupo generalmente vive in branchi di quattro o cinque individui (anche se ci sono dei lupi isolati) composti da una “coppia dominante” e altri al seguito. I cuccioli a una certa età si distaccano e vanno per conto loro, creando altri branchi.

Non sempre vive in montagna , dove c’è selvaggina: la novità è che si sta espandendo anche in pianura, attaccando magari greggi di pecore , se non sono ben protette da un recinto ben fatto o da protezioni elettriche.

“Il lupo è un ottimo alleato nello scoprire i reati ambientali“, come carcasse di animali buttati in giro alal rinfusa, rifiuti abbandonati eccetera.

In realtà non ce ne sono molti in provincia di Lecco (più verso la Valtellina) , uno è stato trovato addirittura nei Navigli di Milano.

Ogni tentativo di limitarli, come hanno fatto in Svizzera dove hanno soppresso moltissimi lupi giovani, non ha però effetto, anzi è controproducente.

Se per caso si incontra un lupo non bisogna lasciarsi prendere dal panico, ma comportarsi con molta naturalezza, e e se si avvicina troppo alzare le braccia per sembrare più grossi.

Insomma, tanti consigli e osservazioni per analizzare con più attenzione e soprattutto rispetto un animale che merita molto più considerazione di quella che la mitologia gli attribuisce.

La serata si è chiusa con le osservazioni e le domande del pubblico.

ENRICO BARONCELLI

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