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Sembra proprio di essere tornati nel 1948, quando alla vigilia dello scontro politico forse più importante del secolo (la Democrazia Cristiana di De Gasperi contro il Partito Comunista Italiano di Togliatti) veniva agitata l’immagine iconografica dei “cavalli dei Cosacchi che si abbeverano alle fontane del Vaticano”.

Il nemico dell’Europa, quello che giustificherebbe oltre 100 miliardi di euro spesi in “riarmo” da qui al 2035, anche se non ha più il drappo rosso e la falce e martello nella sua bandiera, sarebbe infatti ancora quello: la Russia, non più di Stalin ma di Putin, che non vedrebbe l’ora di invaderci, appena si tolgano di mezzo gli Americani.

Una ipotesi che andrebbe bene per un film di fantascienza, ma che realisticamente ha pochissima credibilità, comunque la si pensi, per vari motivi.

1) La Russia (quasi 150 milioni di abitanti, un esercito super armato, ma un’economia tutto sommato molto modesta) da tre anni sta facendo una fatica tremenda a piegare un popolo precedentemente noto più per l’agricoltura e le sue badanti che non per le sue caratteristiche militari (che aveva circa 35 milioni di abitanti, ma oggi è spopolato e devastato dalla guerra, soprattutto economicamente).

In realtà l’esercito russo (che non ha mai avuto una grande fama di efficienza, sia Napoleone nel 1812 che Hitler nel 1943 sono stati sconfitti soprattutto dal “Generale Inverno”) ha commesso una lunga serie di errori clamorosi (ricordate la sfilza di carri armati sulla strada per Kiev, distrutti uno dopo l’altro dai droni e dai micidiali Javelin ucraini ?)
La tattica (sanguinosa) dei generali russi sembra rimasta ancora quella dei tempi di Stalingrado:
“lanciatevi contro il nemico in massa e fortunato chi sopravvive !”.
Non mi sembra una tattica molto efficace e moderna (e ne sanno qualcosa le migliaia di reclute della Nord Corea mandate a farsi ammazzare come carne da cannone !).
Risultato più di mezzo milione di giovani morti da una parte e altrettanti probabilmente dall’altra !

2) Se la Russia fa così fatica a piegare l’Ucraina, figurarsi cosa succederebbe con l’oggi armatissima Polonia (non più certo quella del Settembre 1939): sarebbe una guerra lunghissima e ancora più frustrante. E nemmeno con la Germania, soprattutto se si riarma, le cose potrebbero andare meglio.

Insomma questa ipotesi, agitata come una nuova verità dai Soloni di Bruxelles, a cui partecipa purtroppo anche la Presidente del Consiglio italiano, è assolutamente improbabile. Per Putin molto meglio cercare di ripristinare il ruolo politico che aveva l’Unione Sovietica con la diplomazia, attirando a sé alcuni paesi europei dell’Est innanzitutto, che già oggi subiscono il fascino della Russia, come l’Ungheria di Orban, la Slovacchia di Fico, naturalmente la Bielorussia ecc., senza cercare alcuno scontro militare che sarebbe solo catastrofico per tutti (anche per la Russia).

3) Sarebbe invece molto meglio cogliere l’occasione per ragionare e sviluppare un contesto di una unità europea, anche dal punto di vista militare, che utilizzi le risorse già esistenti, e creare il famoso “esercito europeo” , con delle maggiori spese coordinate e razionalmente divise tra i paesi europei, e a favore di industrie europee, che sarebbe l’unica opzione ragionevole (purtroppo invece si sta andando nella direzione contraria) .

Insomma, sembrano esserci tutte le condizioni per creare un “nuovo macello” (“il sonno della ragione genera mostri” !) indebitandoci ancora di più a spese delle prossime generazioni, e incancrenendo i problemi che abbiamo con il welfare, le pensioni, la scuola, il lavoro dei giovani, per non parlare della Sanità. Tutte cose che possono aspettare: adesso l’urgenza è comprare carri armati !

ENRICO BARONCELLI

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