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Il pomeriggio di ferragosto come l’ho passato? Davanti alla TV, non volevo perdermi il ritorno della maglia tricolore in gruppo al Circuito Franco Belga. Il timore di non vedere la maglia di campione italiano in gruppo c’era ma, non per fortuna, ma per capacità, oggi Filippo Conca è tornato a tutti gli effetti il professionista che è stato fino allo scorso anno. Ne ho sentite tante da quel giorno in cui il corridore della Swatt ha vinto l’Italiano:” la fine del ciclismo in Italia, un amatore conquista il tricolore, un disoccupato mette tutti in fila ecc. ecc.”

Dico la mia, il mondo del professionismo è difficile, se sbagli rischi di rimanere a piedi, il ricambio è velocissimo. Quanti sono i giovani che meriterebbero di passare e non ci riescono? Quanti sono quelli costretti a smettere perché non trovano più un contratto? Di posti non ce ne sono tanti e in Italia ancora meno rispetto a nazioni come Belgio e Francia tanto per fare due nomi di nazioni importanti. Non abbiamo una squadra WT e solo tre formazioni Professional. Perché Filippo Conca era rimasto a piedi? Perché in quattro anni aveva ottenuto, come miglior risultato, un quinto posto in una tappa alla Vuelta. E dire che da Under 23 era fortissimo e lo dimostrano i due quinti posti in due Giri d’Italia Giovani. E dopo? Due anni alla Lotto e due alla 36.5. Risultati nessuno. Il motivo? Sinceramente non lo so.

Ho letto attentamente le risposte di Conca alle varie domande che gli hanno fatto in queste ultime settimane :” sono rimasto a piedi perché ho sempre aiutato e non facevo punti”. Sicuramente è vero ma mi chiedo: non è che in questi anni anche tu, Filippo, abbia commesso qualche errore? Ti sei sempre allenato come deve allenarsi un professionista? Hai sempre messo quell’impegno che hai usato in questi ultimi mesi? Mi faccio queste domande non sapendo il motivo per questi quattro anni senza alcun risultato. Sono certo che la sfortuna ti abbia colpito più di una volta ma in così tanto tempo mai un acuto? Chi ti conosce mi dice che hai numeri fuori dal comune, che sei fortissimo, che meriti di far parte di una squadra professionistica.

Filippo Conca è un bravo ragazzo, ha studiato, si è dato da fare in questi ultimi mesi cercando in tutti i modi di risalire la china. Ha trovato una squadra, la Swatt, che gli ha dato la possibilità di rimettersi in gioco. Aveva una sola possibilità, vincere il campionato italiano e quella possibilità se l’è giocata benissimo. Non sapendo come sono andate le cose mi viene da dire:” che bravo, nel momento di massima difficoltà è riuscito a trovare forza e motivazione per tornare quello che era, anzi, molto meglio.
Sta di fatto che il campionato italiano lo ha vinto e anche meritatamente ed oggi ha portato la sua maglia tricolore in gruppo al Circuito franco belga. Sono contento che la Jayco Alula lo abbia preso perché un corridore del genere doveva avere una seconda opportunità. Non è una bocciatura alla Swatt, anzi penso proprio che i più contenti di questo trasferimento siano proprio loro. Com’è andato? Direi abbastanza bene perché fino a pochi km dal traguardo l’ho visto nel gruppo principale, è arrivato 47esimo. Ora il risultato conta poco, importante era tornare e sono convinto che, se ci metterà tutto l’impegno, la buona volontà , la cattiveria agonistica, la forza di cui è capace, di soddisfazioni ne avrà tantissime.

Non si poteva stare senza maglia tricolore in gruppo. E voglio vederla quella maglia, il più possibile, magari davanti a tutte le altre.
PS: la vittoria di Filippo Conca al tricolore non è stata la fine del ciclismo italiano ma la rinascita di un ragazzo che per tanti motivi era rimasto senza un contratto e proprio grazie a quella bellissima vittoria ha la possibilità di continuare a sognare, in grande, con i grandi.

Davide Cassani da Facebook

Nella foto sotto: Filippo Conca (al centro con la maglietta bianca) all’inaugurazione della Sagra il 9 Agosto 2025

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