Elio Spada e Giovanni Lococciolo all’Unitre Valsassina, le tecniche della fotografia
Il 7 Maggio 2025 all’Unitre Valsassina in Comunità Montana, Giovanni Lococciolo e Elio Spada hanno presentato le tecniche della fotografia e la geometria della composizione fotografica.
Tutti giochiamo a fare le foto, pochi però sono i veri fotografi: coloro che mettono gli obiettivi a confronto, misurano la luce, defocalizzano un paesaggio, riescono a fotografare oltre la cortina di nebbia, riproducono opere d’arte su una cartolina e immortalano il fascino della notte cittadina…
Fotografie industriali, sportive, di strada, reportage, fotografie che raccontano la guerra e la pace, fotografie che narrano le emozioni del viaggio…Il fotografo crea tutte queste immagini attraverso lo scatto rubato al tempo in un lampo di luce.
Chiunque può scattare foto simpatiche, anche di gusto, ma senza conoscere la tecnica non si può parlare di fotografia, semmai di esperienza foto-visiva.
Senza regole e senza conoscere le basi della composizione fotografica, facilitati da sofisticati strumenti, ci possiamo permettere di fotografare il mondo. In maniera semplice.
Il fotografo invece studia continuamente lo strumento per non essere dominato dallo strumento, segue dettami precisi perché ritiene che una cattiva immagine può essere una cattiva comunicazione e portare a un’interpretazione errata di ciò che si fotografa.
Oggi, il pensiero dei nostri bambini si forma quasi esclusivamente attraverso le immagini, i nostri ragazzi vivono di immagini. Famiglia, scuola, economia, istituzioni pubbliche e private offrono infinite, esagerate, immagini. E ogni immagine che viene trasmessa è un esempio, bello o brutto che sia, sempre.
Il fotografo è perennemente innamorato della sua sensibilità artistica, anche fantasiosa, unica, infatti non esistono due foto uguali: stesso soggetto, sguardo diverso. Egli ama la foto prima ancora di scattarla, è convinto che se non c’è amore nella costruzione di una fotografia si riduce tutto a un esercizio tecnico perfetto.
Fotografare è imparare a vedere la realtà e poi filtrare questa visione attraverso la sensibilità del pensiero, perché in fondo la fotografia è un atto mentale.
Le tecniche fotografiche riguardano quindi la gestione dell’esposizione, ossia l’apertura del diaframma; il tempo di posa; la quantità di luce che entra nell’obiettivo; la composizione, cioè la disposizione degli elementi nell’immagine; la direzione e l’intensità del fascio luminoso naturale o artificiale che bagna il ritaglio di vita e di terra che si vuole fotografare.
Il selfie, tradotto dall’inglese come autoritratto, diffusosi negli anni 2000 con la fotografia digitale e pubblicato liberamente sulle reti social ad opera della generazione dei millenial, non ha peculiarità artistiche, per questo si distingue dall’autoritratto artistico. Però è uno degli strumenti comunicativi di massa più significativi perché le immagini vengono scattate in numerosissime circostanze e condivise immediatamente col telefonino. Nel 2013 al Museum of Modern Art si è tenuta la prima mostra: “Art in Translation, Selfie, 20/20 Experience”.
Il controluce è una tecnica che produce una retroilluminazione del soggetto fotografato per effetto del forte contrasto tra luce e buio, profila sagome, sottolinea le forme. L’effetto si verifica quando vi è un rapporto di illuminazione di 16:1 o superiore, rapporti più bassi comportano un risultato chiamato ‘illuminazione low-key’.
L’effetto Dragan prende il nome dal fotografo polacco Andrzej Dragan, consiste nello sbiancamento di un’immagine per renderla più drammatica, aumentando il contrasto dei piccoli dettagli scuri come le rughe col biancore del volto, si altera l’incarnato e si evidenzia la sofferenza.
Il falso colore viene usato per codificare immagini e rendere visibili le informazioni che trasmettono non percepibili dall’occhio umano attraverso l’infrarosso o l’ultravioletto. Questa tecnica viene usata in astronomia.
Il fotomontaggio è la tecnica che accosta o sovrappone fotografie diverse, o parti di esse, con la stampa sovrapposta, ossia 2 o più negativi su un unico foglio di carta fotografica, le tecniche di montaggio al computer e al telefono, la proiezione frontale.
Le immagini suggestive ottenute dallo spazio durante voli suborbitali riguardano foto scattate nell’universo da satelliti artificiali per telerilevamento. La prima foto orbitale della Terra fu scattata dal satellite americano Explorer 6 il 14 agosto 1959. La prima foto orbitale della Luna fu scattata il 6 ottobre 1959 dal satellite sovietico Luna 3.
Con la luce di riempimento si può illuminare una zona d’ombra collocandola sull’asse ottico. Questa luce è meno intensa della luce principale, come se fosse una riflessione della sorgente di luce verso il soggetto.
La manipolazione comporta alterazione della pellicola per fini artistici che vanno oltre la fotografia. Si agisce con vari reagenti chimici sulla foto impressa, o non impressa, conferendole una composizione cromatica diversa a volte arrivando a produrre un’immagine avulsa dall’immagine reale.
La tecnica del panning viene utilizzata per riprendere il movimento mantenendo l’impressione di dinamismo nella foto scattata. E’ necessario seguire con la fotocamera la direzione del soggetto con un tempo di esposizione che permetta di fotografare il soggetto nitidamente e il suo movimento come l’effetto di una scia di colore mischiato sullo sfondo.
Con il ritocco fotografico si arriva a modificare una fotografia per migliorarne l’estetica. Il fotoritocco tradizionale utilizza procedimenti chimici per esaltare i colori o per bilanciare i contrasti dell’immagine. Oggi il ritocco in fotografia avviene prevalentemente mediante processo digitale tramite programmi di elaborazione digitale delle immagini.
Lo stop down è la tecnica in cui il diaframma viene utilizzato chiuso dal fotografo ad un valore da lui impostato, in contrapposizione alla tecnica di preselezione automatica o manuale
La fotografia digitale è la tecnica moderna della fotografia, riguarda immagini statiche proiettate attraverso un sistema ottico su un dispositivo elettronico detto sensore sensibile alla luce con successivo immagazzinamento su supporto di memoria. I metodi più comuni per ottenere foto digitali sono: l’utilizzo di uno scanner d’immagini o l’uso di una fotocamera digitale. Le macchine fotografiche contemporanee sono basate sul sistema Mirror Less, che ha sostituito il sistema Reflex che prevedeva specchi riflettenti all’interno del meccanismo di scatto.
Per un fotografo, ma anche per un pittore, è da considerare la regola dei terzi, cioè dividere virtualmente la foto in 3 parti orizzontali e poi con 2 line verticali spaccare l’immagine in 9 rettangoli uguali. Infine tracciare diagonali e individuare triangoli partendo dal soggetto fotografato o dipinto per dare la giusta simmetria e proporzione all’immagine.
In sostanza le regole matematiche possono servire anche per manifestare l’arte in fotografia, pittura, musica, letteratura, danza, poesia…ovunque ci sia un sogno o un fiato di pensiero.
La fotografia trafigge il sentimento come una lama, senza aggiungere commenti. Le immagini che ci arrivano dalla mano di un fotografo veicolano il nostro sguardo sui ‘documenti umani’ del mondo, senza bisogno di parole.
Elio Spada ha spiegato le dinamiche artistiche di più foto, ma una sua foto che mi permetto di titolare “La luna che dialoga con l’albero”, ha dato bene l’idea del significato di composizione fotografica: intensa è la tensione tra i due punti di interesse, da una parte rocce e dirupi, dall’altra un terso, immenso, cielo azzurro…in basso un albero, in alto la luna. Il relatore termina la sua relazione con un suo fotofilmato dal titolo “Lassù”, realizzato in Val Biandino. La valle dorme sotto la neve candida e le cime, come cerini accesi dall’ultimo raggio di sole, si spengono in un attimo all’arrivo del soffio freddo del buio…
Giovanni Lococciolo dopo aver elencato con professionalità le parti tecniche di una macchina fotografica, illustrato nel dettaglio le loro funzioni, e spiegato le tecniche fotografiche, ha mostrato un suo fotofilmato dal titolo “Un vecchio e un bambino”, con foto significative e toccanti ha accompagnato la canzone di Francesco Guccini. Il testo parla di un nonno con gli occhi bagnati che racconta il vero tra i sogni al suo nipotino, cioè com’era il mondo prima dello scoppio della bomba atomica. Il bimbo ascolta felice e immagina i campi di grano e un’ immensa pianura coperta di fiori e colori. Gli occhi del bimbo guardano cose mai viste.
Alla fine della storia il bambino chiede al vecchio: “Nonno mi piaccion le fiabe, raccontane altre”.
Una foto è fatta di luce e di cuore, non deve dimostrare niente.
MARIA FRANCESCA MAGNI