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Una Biella finalmente gratificata da una giornata senza pioggia ha abbracciato con un calore ed un entusiasmo commoventi gli alpini che hanno sfilato sui suoi viali per la loro 96ª Adunata nazionale. Una sfilata scandita incessantemente dagli applausi e dai saluti affettuosi di migliaia di persone che per oltre undici ore si sono assiepate dietro le transenne posizionate lungo gli oltre due km del percorso. Una conclusione festosa per una tre giorni di immersione totale nel mondo degli alpini: un’esperienza, è il parere espresso unanimemente dalle autorità cittadine e dalla gente tutta, che Biella non potrà mai dimenticare e che ha gratificato il cuore di Corrado Perona, oggi vigoroso 92enne, biellese che per nove anni, sino al 2013, è stato presidente della Associazione Nazionale Alpini. Centinaia di migliaia di persone, tra penne nere, familiari ed amici hanno invaso pacificamente tutto il Biellese e il territorio circostante alloggiando anche a decine di km di distanza. Un fiume impetuoso per una città di dimensioni non grandi come Biella, ma che non ha creato particolari problemi, se non quelli inevitabilmente legati agli spostamenti di una simile quantità di persone.

La grande sfilata conclusiva ha preso il via poco dopo le 9, quando nella zona dell’ammassamento è arrivato il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha aperto la manifestazione sfilando sino alla tribuna d’onore, accanto alla quale si è posizionato il Labaro dell’Ana, con le sue 209 Medaglie d’oro al valor militare e 7 concesse all’Ana per i suoi interventi in tempo di pace, a cui tutte le Sezioni hanno reso omaggio. La Bandiera di guerra del 3° Reggimento alpini, seguita dalle formazioni in armi della stessa unità e dei giovani volontari in fase di formazione al Centro Addestramento Alpino di Aosta è sfilata per prima, seguita dai rappresentanti delle Sezioni all’estero dell’Associazione (con alpini emigrati che sono giunti a Biella anche da Paesi molto lontani, come l’Australia, l’Argentina, il Sud Africa, il Canada, ecc.). E poi i giovani dai 17 ai 25 anni, in rappresentanza dei 700 ragazzi e ragazze che hanno partecipato ai più recenti Campi scuola estivi organizzati dall’Ana.

Quindi i membri della Protezione Civile Ana, con le loro dotazioni, i loro mezzi e le loro unità cinofile e quelli della Sanità alpina, che cura e gestisce l’Ospedale da campo delle penne nere. A seguire, ininterrottamente, la teoria infinita delle ottanta Sezioni italiane: oltre novantamila, alla fine, gli alpini che per undici ore sono passati davanti alla tribuna d’onore in via Lamarmora inquadrati in file di otto. A salutarli ed a rendere loro onore, oltre al presidente nazionale Sebastiano Favero e al ministro Guido Crosetto, anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il sottosegretario alla Difesa senatrice Isabella Rauti, i presidenti delle Regioni Piemonte, Alberto Cirio e del Veneto Luca Zaia, oltre tutte le autorità della città e della provincia biellesi. Con il comandante delle Truppe alpine, gen. d. Michele Risi c’erano anche numerosi alti ufficiali delle penne nere, tra cui il gen. c.a. Franco Federici, consigliere militare del Presidente del Consiglio, oggi decano degli ufficiali degli alpini e il serg. magg. Andrea Adorno, Medaglia d’oro al valor militare in servizio. Incredibilmente folta la partecipazione dei sindaci dei territori delle varie Sezioni che hanno sfilato in centinaia con le loro fasce tricolori.

Intervistato durante la manifestazione il ministro Crosetto ha sottolineato che “gli alpini e più in generale l’Esercito sono stati negli ultimi decenni portatori di pace in missioni internazionali che ci hanno visto sempre protagonisti in ogni parte del mondo, apprezzati ovunque. L’approccio dei militari italiani nel mondo è un approccio di rispetto, aspetto non così diffuso. Da Gaza al Libano, dall’Afghanistan al Kosovo, ogni volta che ci sono stati i nostri alpini, i nostri uomini dell’Esercito, i bersaglieri che oggi festeggiano a Marsala, la marina e l’aeronautica è emerso l’esempio di un paese che è pronto a lavorare per la pace. Lo dimostra – ha aggiunto il ministro – anche l’Ana, l’Associazione Nazionale Alpini che è la prima ad arrivare quando c’è una catastrofe naturale, al fianco delle popolazioni. È uno spirito che c’è quando si è alpini, quando si è nelle Forze armate e che si porta anche quando si va in congedo».

Prima dell’ammainabandiera, sulle note dell’Inno nazionale eseguito dalla Fanfara della brigata alpina Taurinense, che verso le 21 ha concluso la giornata festosa degli alpini, si è tenuta la cerimonia del “passaggio della stecca” tra la Sezione Ana di Biella e quella di Genova, che l’anno prossimo ospiterà la 97ª Adunata nazionale. Il presidente della Sezione di Biella, Marco Fulcheri, assieme al sindaco della città piemontese, Marzio Olivero, l’ha consegnata nelle mani del presidente della Sezione di Genova, Stefano Pansini e del vicesindaco del capoluogo ligure, Pietro Piciocchi. Nel 2026 la grande città ligure ospiterà l’Adunata nazionale per la sesta volta: per Biella si è trattato invece di un esordio, una sorta di sogno che si è concretizzato dopo anni e anni di attesa. Un esordio però che è stato coronato da un grande successo, grazie al lavoro e all’entusiasmo della Sezione Ana locale, alla grande disponibilità dell’amministrazione e delle istituzioni cittadine e soprattutto all’accoglienza e all’affetto che i biellesi hanno riservato, senza risparmiarsi, alle penne nere.

Un successo che è stato testimoniato anche dai numeri registrati dalle aree espositive allestite nei parchi della città: basti pensare che in meno di quattro giorni la Cittadella militare delle Truppe alpine e quella della Protezione civile Ana sono state visitate da oltre 250mila persone.

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI

foto di Adelaide Artusi e Mario Grigi

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