Paolo Lanfossi (Pavia, 1798 – Lodi, 1876), botanico-naturalista, si occupa anche di ornitologia, insegna storia naturale e botanica a Brescia in una succursale dell’Ateneo di Pavia.
Compila il primo catalogo dell’ottocento di ornitologia lombarda che ece come articolo inserito nel tomo LXXVIII della Biblioteca Italiana nel 1835.
Verranno stampate pochissime copie come opuscolo a se stante lo stesso anno a Milano dall’ Imperiale Regia Stamperia.
La copia esaminata e’ appartenuta a Giuseppe Sertoli.
Cenni sulla ornitologia lombarda del dottor Paolo Lanfossi
Milano, 1835, Dall’Imperiale Regia Stamperia.
In-8 (21,5 x 14,5 cm), p. 46. Br. muta con scritta coeva sulla copertina anteriore, Regalo della direzione della Biblioteca Italiana.
1835 Ornitologja Valtellinese e Lombarda.
Nella breve introduzione scrive il Lanfossi: “Ond ‘essere utile in qualche modo alla scienza ornitologiaca, mi sono determinato a tessere un catalogo degli uccelli che si vedono in Lombardia. Tuttoche’ tenne sia il lavoro che presento agli occhi del pubblico e molti siano gli anni che a tale soggetto attendo, e sebbene persone amanti di cose ornitologiche mi abbiano coadiuvato colle loro stesse osservazione e colle loro stesse collezioni private.
C’e’ molta Valtellina in questo catalogo dove vengono descritte oltre duecento specie di uccelli, perche’ il Lanfossi ha vissuto due anni a Sondrio, ma soprattutto grazie alla collezione di Giuseppe Sertoli.
“Con piacere debbo qui rendere un pubblico contrassegno di gratitudine al Sig. Giuseppe Sertoli di Sondrio che, amatissimo dell’Ornitologia ed infaticabile raccoglitore di produzioni naturali del proprio paese, mi somministra cognizioni non poche, comunicandomi le sue proprie osservazioni e permettendomi di esaminare piu’ volte la sua numerosa raccolta d’uccelli della Valtellina”.
Vogliamo soffermarci su alcune curiosità, descritte con molta verve dal Lanfossi.
Hirundo Rustica Linn., ital. Rondine, volg. Rondena.
“Essendo di dimora a Sondrio, ed una sera di settembre 1830 trovandomi a passeggiare lungo il comprensorio del Mallero mezz’ora circa dopo l’ Ave Maria, vidi passare sopra di me delle rondini che dal modo con cui volavano sembravano spaventate; ma osservando attentamente m’accorsi che emigravano. Stetti la fermo per quasi un’ ora a vedere il loro modo di viaggiare. Passavano basse quasi radenti agli alberi, a due, a tre, quattro o cinque solamente per volta, tenendo sempre un volo irregolare ed inusato. Venivano dall’est e si dirigevano verso l’ ovest contro a quella poca luce crepuscolare che rimaneva all’orizzonte. Mi si disse poi essere osservato che vanno a pernottare attorno ai canneti dei fossi e degli stagni che trovarsi nella parte bassa della valle”.
Logopus Linn., ital. Roncaso, Pernice bianca, volg. Roncasc.
“In inverno questa specie e’ bianca, candida come la neve, tranne la coda che e’ quasi totalmente nera, ed in estate e’ per la massima parte di color cenerognolo rossiccio, o giallastro con molte strisce trasversali ondulate nerastre”.
Fringilla Cisalpina Temm. Ital. Passera reale, Passera capannaja, volg. Passera, Passaroun.
“A Sondrio dove non si usano tegole per coprire i tetti, ma della ardesia, non trovando buchi a proposito si fabbrica un nido coperto nella biforcazione dei rami degli alberi fruttiferi che sonovi nei giardini dei contorni, e non e’ raro il vederne due o tre sopra un albero stesso”
Ciconia alba, Briss., ital. Cicogna bianca, volg., Zigogna.
“E’ caso rarissimo che in Lombardia si prendano delle Cicogne, io ne vidi uno stato preso, non sono molti anni, in Valtellina in un luogo detto il Cedrasco”.
Plectrophanes nivalis, Mesero, ital., Zigolo della neve.
” E’ questa per noi una specie assai rara. Io ne vide un solo individuo stato preso nei contorni di Mantova nel 1824. Le piu’ inospitali regioni del polo artico come sono i monti dello Spitzberg, della Lapponia e della Groenlandia sono ndicati come patria di quest’uccello”.
(Un esemplare, passato per la Valsassina, l’ho notato al Museo Etnografico di Premana).
Gli uccelli, la loro magia del volo, il senso di liberta’ che gli consente di viaggiare nei cieli in piena armonia con la natura, temono forse l’essere umano, abituato a sterminare popoli e animali, abituato a genocidi ed ecocidi.
In allegato seguenti immagini fotografiche:
Copertina anteriore del catalogo del Lanfossi.
Leonora Carrington, The Giantess (la gigantessa), c. 1947. Tempera on wood (tempera su tavola), 120 x 62,9 cm
Giancarlo Valera

