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Le liberta’ della Valsassina di non pagare gabelle.

Va abbastanza di moda ogni qualvolta cambia la situazione politica, di ritornare a parlare di riforme, per accontentare meglio il popolo del cambiamento.
Vogliamo quindi ricordare Maria Teresa d’Austria (1717-1770), la “sovrana illuminata” grazie alle numerose riforme che attuò durante il suo Regno; riforme in campo giuridico, finanziario e soprattutto amministrativo.
In particolare segnalare un libretto che circolava in Valsassina nella.seconda meta’ del settecento, in alcuni ambienti istituzionali, e sparito ai nostri giorni.

La originaria liberta’ della Valsassina da qualunque Regalia, fuorche’ da quella del Sale confermata da S.M. con Reale Dispaccio del giorno 13. Aprile 1769.

In-8 (cm.22 x17), p. 7, (1 b.) Legatura coeva in carta decorata.
Al verso delll’ultima pagina bianca, vergato a penna:
Libro di Silvestro Giglio di Mugiasca.

Nel 1722 si tento’ di turbare questa liberta’, ma l’operazione falli’.
I Capitoli parlano chiaro furono estesi nella seguente forma:

“La verita’ essere che la Valsassina tutta si e’ sempre conservata nella natia liberta’ di non pagare veruna Gabella, ne’ per la Mercanzia, ne’ per l’Acqua Vita, ne’ per la Polvere, ne’ per la Dogana, ne’ per il Tabacco, ne’ per la Podestaria, ne’ per li Rodigini, ne’ per la Caccia, ne’ per le Carte, ne’ Fieno, ne’ altre cose simili, e la detta Valle, e tutti gli Abitanti in quella si trovano in quieto, pacifico, ed immemorabile possesso di non pagare alcuna delle suddette Gabelle, usando di tutte le cose indipendentemente dalle Regie imprese a riserva di quella del Sale, senza alcuna benche’ minima contraddizione, ne opposizione al Regio Fisco, o Gabellieri passati o presenti”.

Continuo’ la Valsassina nella solita indipendenza fino all’anno 1766, in cui venne assoggettata alla Regalia del Tabacco e della Mercanzia, in vigore dalla Grida su Tabacco pubblicata da S.M. a cui si toglieva qualunque esenzione in quella materia a tutte le terre dello stato; e della Mercanzia ordinata da S.M..coll’editto del giorno 16 maggio 1765.

Va menzionato pure l’importante documento in XXVII punti titolato: La riforma al Governo della Valsassina – Maria Theresia Dei grazia Romanorum Imperatrix Regina Hungarie Boemie et Archidux Austrie et Mediolani Dux- Milano, li 16 Settembre 1757 a firma Joseph Maria Tarantola – Il Presidente e Consigliere della Real Giunta del Censimento dello Stato di Milano.

Tutte queste riforme, la piu’ importante il Catasto Teresiano approvato nel 1757 ed entrato in vigore nel 1760, si sono rese possibili per le rilevanti figure che sono stati gli artefici -ognuno per il proprio settore di competenza- di un rinnovamento radicale nella gestione dei beni comuni, parliamo in special modo di Pietro Verri, di Cesare Beccaria, di Pompeo Neri, di Ermenegildo Pini.

La Valsassina, selvaggia e impervia per secoli, ha avuto rilevanza per le miniere, le fucine siderurgiche, e per la destrezza di alcuni dei suoi nativi nella lavorazione del ferro utilizzato soprattutto per la produzione di armi da guerra.
Vorremmo ora seguire l’artista cubano Kcho e il suo “Todo Cambia”, ma dobbiamo constatare invece che purtoppo nella provincia lecchese nulla cambia; le fabbriche della morte continuano ad alimentare e favorire i peggiori regimi del mondo, e la primavera teresiana e’ un lontano ricordo oramai sbiadito nel tempo.

Allegate seguenti foto:

Frontespizio dell’opuscolo Le originaria liberta’ della.Valsassina da qualunque Regalia, fuorche’ da quella del Sale..1769.

Prima pagina di copia manoscritta del documento Riforma al Governo della Valsassina, 1757

Edifici siderurgici settecenteschi al Ponte Regio, sotto Premana.

Ritratto di Pompeo Neri.

Giancarlo Valera

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