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“Ti offro strade difficili, tramonti disperati, la luna di squallide periferie…ti offro la lealtà di un uomo che non è mai stato leale…ti posso dare la mia tristezza, la mia oscurità, la fame del mio cuore; cerco di corromperti con l’incertezza, il pericolo, la sconfitta” Jorge Luis Borges.

Osservare i volti dei giovani genitori e vedere la tristezza nei loro occhi è un po’ come morire…mamme con in braccio bambini bellissimi che non sorridono, ma pensano ansiose di non farcela a correre di qua e di là per rispondere al presente sul lavoro, al presente a scuola dove i bimbi riversano il loro dolore inespresso, al presente dei campi estivi giocosi, al presente in casa con le dure e poco gratificanti faccende domestiche, al presente sociale che esige, pretende, ignora.

Esagerata fatica per 2 soldi, se va bene c’è l’aiuto dei nonni stanchi e malandati, i più con misere pensioni dopo anni e anni di lavoro.

Triste il volto dei papà, anche in vacanza con la famiglia, perché accudire un figlio vuol dire dedizione e sacrificio di giorno e di notte, saltare il sonno e il pasto…Ho avuto modo di constatare che è difficile assistere a un dialogo spensierato tra i giovani genitori e i loro bambini, e quando i figli crescono il dialogo si interrompe.

Le statistiche pediatriche parlano di bambini mal curati, mal educati, mal nutriti: ci sono famiglie che non riescono a garantire 1 pasto proteico ogni 2 gg, violentati con parole e nel fisico in posti mal sani…In Italia sono ca 1.300.000 i bambini in povertà assoluta, in pratica in uno stato di deprivazione che verrà trasmesso ai figli dei figli per generazioni.

Confindustria ha stimato che dal 2019 al 2023 le spese per il latte e le pappe sono aumentate quasi del 20%, quindi in tante famiglie si tira la cinghia a partire dai neonati che sono spesso colpiti da malattie con conseguente aggravio delle spese familiari. Da considerare anche che i nidi non accettano bambini malati, quindi cosa fare? Fatica psico-fisica non più sopportabile dalle giovani coppie, costi enormi per il mantenimento, magari assenza dei nonni, stipendi sull’orlo della fame, sono i principali fattori che hanno ridotto il tasso di natalità in Italia, dei poveri però, perché i benestanti non hanno mai avvertito l’esigenza di avere tanti figli…

Chi non ha grande talento ma è favorito dalla sorte, verrà portato ai vertici della amministrazione, chi è in fondo alla scala invece è facile che vi rimanga o precipiti nel sottoscala indipendentemente dall’acume.

Basta guardarsi intorno per accorgersi di tanta tristezza.

C’est la vie, qualcuno commenterà. Già, così è la vita.

Maria Francesca Magni

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