NON SI TRATTA DI DISAGIO GIOVANILE MA DI VERE E PROPRIE BANDE DI CRIMINALI. SPACCIO E VIOLENZA VANNO ESTIRPATE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.
L’ennesimo episodio di degrado urbano registrato a Lecco, con i bidoni della carta dati alle fiamme sul lungolago, riporta al centro dell’attenzione un problema che da troppo tempo viene ignorato.
«Negli ultimi anni in diverse zone della città – dalla zona della stazione a Piazza Affari, passando da viale Turati ad alcuni parchi cittadini, fino alle Meridiane – si sono ripetute le stesse scene: incendi di rifiuti, sporcizia e vetri a terra, risse, spaccio e delinquenza, furti e atti di vandalismo, prepotenza e degrado. Sempre gli stessi protagonisti: gruppi di “maranza”, spesso giovanissimi di origine straniera che agiscono indisturbati, incontrollati e impuniti. Si sentono i padroni della città, ma non hanno fatto i conti con noi.» Ha così commentato il Consigliere Regionale Giacomo Zamperini.
«Il Comune amministrato dalla sinistra in questi cinque anni, – ha continuato Zamperini – non ha mai affrontato seriamente il problema, limitandosi a spostarlo da una zona all’altra, come per nascondere la polvere sotto il tappeto. Così, inevitabilmente, la situazione si è ripresentata ciclicamente, sempre con le medesime caratteristiche. Non è più possibile osservare senza agire. Serve una drastica inversione di rotta e una rapida strategia di intervento, prima che sia troppo tardi. Penso, ad esempio, alla videosorveglianza ed all’illuminazione nelle zone meno controllate, al presidio fisso delle Forze dell’Ordine nelle aree più a rischio ed ai controlli della Polizia Locale dove ci sono maggiori segnalazioni dei cittadini. Infine, non capiamo perché non siano mai stati attivati in collaborazione con la Prefettura i protocolli di controllo del vicinato nel Capoluogo, già operanti ed efficaci in altri comuni del territorio. Non basta più minimizzare questi episodi come semplice disagio giovanile. Si tratta a tutti gli effetti di vere e proprie bande criminali giovanili e non solo. Questi odiosi comportamenti devono essere contrastati con forza ed estirpati dalla città.»
«In particolare, nella zona di Piazza Affari, – ha concluso Zamperini – è comprensibile la crescente esasperazione dei cittadini, che arrivano a pensare di doversi organizzare da soli per tutelare la propria sicurezza con la vigilanza privata. Ma questa incombenza non può essere scaricata solo ai cittadini, altrimenti il rischio è che qualcuno, prima o poi, senta il diritto di farsi giustizia da solo: spetta al Comune ed alle altre istituzioni il compito di garantire ordine, sicurezza e legalità»
GIACOMO ZAMPERINI