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Quando i Padri Pellegrini inglesi (Pilgrim Fathers) sbarcarono dalla May Flowers, dopo due mesi di navigazione, in un giorno freddo di Novembre 1621 (quello che gli Americani avrebbero poi festeggiato come “Il Giorno del Ringraziamento“, a base di capponi farciti, cioè il 19 novembre) davanti a loro c’erano solo boschi e una natura selvaggia, che mai avrebbero immaginato sarebbe diventata la Nazione più potente del mondo.

Erano di religione Congregazionalista (una religione derivata dal Calvinismo e dal Puritanesimo, anche l’attuale Presidente Trump vi aderisce, anche se sinceramente non sembra) una religione fortemente moralistica e spirituale: la religione era il motivo per cui erano scappati dall’Inghilterra, all’epoca dilaniata dalle lotte fratricide tra i “Papisti” (così erano chiamati i Cattolici) e i Protestanti (Anglicani e Calvinisti) dopo lo scisma da Roma voluto un secolo prima dal Re Enrico VIII .

E’ un po’ un paradosso della Storia che lo Stato che aggredisce oggi una nazione teocratica, cioè l’Iran, sia nato proprio con l’obiettivo della Teocrazia, cioè di creare un modello di società perfetta basato unicamente sulle Leggi della Bibbia, prima che quel gran genio di Beniamino Franklin scrivesse la fantastica Costituzione Americana del 1787 .
Questo era l’obiettivo dei Congregazionalisti, una società spirituale basata sulle leggi della Bibbia, che fondarono Boston, la prima città nata in America dopo L’Avana, fondata dagli Spagnoli, e siccome non avevano molta fantasia chiamarono il loro nuovo Stato “Nuova Inghilterra” (oggi è il Massachussets).

A governare la nuova città erano quindi i Sacerdoti: tra loro soprattutto la grande famiglia dei Mothers, Increase e Cotton Mothers, persone di grande spiritualità (si diceva che Cotton riuscisse a sollevarsi, cioè a “levitare”, quando si concentrava per pregare !) ma anche intelligenza e abilità.
Accanto a loro i “Nativi Americani” – così preferiamo chiamare oggi quelli che comunemente anche sui fumetti di Tex vengono chiamati gli “Indiani” – un popolo di grandi tradizioni e di grande cultura, divisi però purtroppo per loro in tante tribù a volte nemiche (Piedi Neri, Sioux, Seminole, Cheyennes e Apaches i più famosi).

Fu osservando proprio loro che Cotton Mothers fece la stessa scoperta molto prima di Pasteur, e cioè che iniettandosi una piccola dose di una malattia si diventava immuni dalla malattia stessa: il fondamento del vaccino.
Diciamo allora che a scoprire il vaccino, empiricamente, furono gli Indiani ( imitati da Cotton Mothers) , a scoprirlo e diffonderlo scientificamente fu invece Louis Pasteur un secolo e mezzo dopo.

Ma torniamo ai Nativi Americani: alcuni storici moderni ne fanno addirittura i precursori dell’Illuminismo, e in effetti, a pensarci bene, molti elementi tornano: Jean Jacques Rousseau non credo sia mai andato in America, ma che cos’altro è il mito del “Buon Selvaggio” (la sua principale teoria filosofica) se non la rappresentazione del Nativo Americano, appunto selvaggio ma anche buono perchè estremamente rispettoso e coinvolto nella Natura, e non contagiato dalla Cultura e dalle cerimonie ?

Gli “Indiani” non conoscevano la proprietà privata, e neanche l’Agricoltura, vivevano di caccia come gli uomini primitivi: avevano un sacro rispetto per la Natura (le “Montagne Sacre”) in cui erano integratissimi.
Di più: avevano un ampio concetto della Libertà personale (LIBERTE’), le loro leggi non erano scritte ma morali, l’individuo aveva diritti personali che dovevano essere rispettati, erano una società democratica, non c’era mai stato un Re assoluto ma i Capi Tribù che si trovavano tra loro e democraticamente, fumando il Calumet , decidevano sul da farsi.

Era cioè una societò di Uguali (EGALITE’) : solo i religiosi, gli Sciamani e naturalmente il Capo Tribù (che però doveva guadagnarsi sul campo il suo ruolo, con la sua abilità fisica e la sua intelligenza) erano di grado più elevato, ma sostanzialmente non esistevano classi sociali .

Infine si aiutavano molto tra loro (FRATERNITE’) in uno spirito di comunità davanti alle difficoltà, soprattutto naturalmente all’interno della stessa tribù.

Ce ne è abbastanza per dire non tanto che gli Indiani siano i veri fondatori dell’Illuminismo, che grande parte ha avuto nella storia anche politica europea dal secolo XVIII a oggi, da cui deriva anche il Socialismo, o che più probabilmente abbiano influenzato soprattutto i pensatori francesi e italiani, e lo stesso già citato Franklin ? E’ effettivamente secondo me più che probabile .

Insomma non c’è bisogno della retorica molto semplicistica e banale della premier Meloni per dire che gli Stati Uniti, nati da una costola dell’Europa come Eva era nata da Adamo (noi Fiorentini abbiamo persino dato il nome all’America, quello di Vespucci !) sono indissolubilmente legati alla nostra cultura e alla nostra storia europea, già molto prima della II Guerra Mondiale, quando vennero a salvarci, al prezzo di migliaia di morti (soprattutto ad Anzio, Cassino e sulle montagne appenniniche) da quel nazi fascismo che noi Europei (Italiani e Tedeschi) avevamo volontariamente mandato al potere nel 1922 e nel 1933.

Non parliamo poi di quello che è successo nei secoli XIX e XX : l’America era il “sogno americano” (“i have a dream” disse il grande Martin Luther King) di molti popoli che vedevano in essa una possibilità di redenzione. Non solo Inglesi e Irlandesi, ma Italiani (dopo l’Unità d’Italia una grandissima migrazione interessò le popolazioni del Sud ma anche del Veneto) Russi (che rifiutavano la Rivoluzione boscevica, come il grande musicista Strawinskj) Tedeschi (che rifiutavano il potere di Hitler) ed Ebrei, ma persino Cinesi (che alla fine dell’Ottocento costruirono le grandi ferrovie transcontinentali) e di tutti i popoli del mondo, in un fantastico “melting pot” che ricorda quello dell’antica Roma, che volevano una nuova nascita e una nuova libertà.

Trump può allora interrompere il “sogno americano” e separare quell che la Storia ha unito da secoli ? No, non credo.
Trump è una meteora, io credo negativa, che però prima o poi passerà: il “sogno americano”, la speranza degli uomini in un futuro e in un destino migliore, invece non passerà mai !

ENRICO BARONCELLI

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