Oltre alle bombe, all’apartheid, e alla pulizia etnica, per Israele sono strategici gli Accordi di Abramo.
Diciamo che la sopravvivenza di Israele dipende molto da questi accordi piu’ che dalle guerre.
L’idea è nata da Jared Kushner genero di Donald Trump, e ha iniziato a svilupparsi e a dare i primi risultati nel 2020.
La formula appare’ semplice: bisogna fare normalizzare le relazioni diplomatiche tra Israele e gli Stati arabi del golfo (escluso lo Yemen), e altri possibili stati islamici asiatici e africani.
Hanno accettato le forti pressioni degli Statib Uniti nel primo negoziato: Bahrein, Emirati Arabi Uniti (UAE), Marocco Sudan; questi stat hanno avuto notevoli tornaconti economici e militari.
Il Marocco si e’ visto riconoscere da parte di Stati Uniti e Israele, la sovranita’ del Western Sahara (Sahara Occidentale).
Durante l’amministrazione Biden, nessuno stato si è aggiunto, malgrado il ministro degli esteri Anthony Blinken si sia molto dato da fare.
L’ Arabia Saudita era vicinissima all’accordo con Israele, ma il 7 ottobre ha fatto saltare i piani di intesa.
Adesso e’ giunto il momento di ripartire, perchè e stato fatto un buon lavoro (dai Israele e suoi alleati) in Siria e in Libano.
La cacciata del presidente Bashar Al-Assad e’ stato un successo insperato e molto importante perche’ e’ cambiata l’asse delle alleanze con l’uscita di scena di Russia e Iran.
Alla martoriata Siria non rimane che fare accordi con la triade Stati Uniti-. paesi occidentali – Israele.
L’ unione europea e gli Stati Uniti si sono affrettati a togliere tutte le sanzioni per incentivare la riuscita dell’accordo, con Israele che controlla già una buona parte del territorio siriano, oltre al Golan.
Il Libano con la salita al comando del generale Michel Aoun, amico e sostenitore di Stati Uniti e molto conosciuto e stimato nei paesi europei, potrebbe fare questa scelta, senza troppi rimpianti per gli oltre 4000 morti e 16.000 feriti causati dai bombardamenti Israeliani.eSussiste pero’ una difficolta: il “veto assoluto” di normalizzare rapporti con Israele, riportato in un articolo della.costituzione libanese.
L‘Arabia Saudita e’ in bilico, non vuole normalizzare ora perche’ teme rivolte interne.
Gli altri stati arabii del Golfo probabilmente arriveranno alla normalizzazione, ma non subito.
Gli Stati Uniti sono consapevoli che gli stati del Golfo sono strategici per mantenere salda la loro influenza nella regione mediorientale.
Il presidente americano, questa volta ha capito bene la lezione: anche nel suo secondo mandato il primo viaggio all’estero è stato fatto negli stati del Golfo, che lo hanno omaggiato di contratti ultra-miliardari e di regali sfarzosi.
Gli Accordi di Abramo sono essenziali, significano la sopravvivenza e la possibilità di espansione per Israele, e restare prima potenza mondiale per gli Stati Uniti.
Russia e Cina stanno tentando in tutti i modi di indebolire l’alleanza “del.petrolio e delle basi militari”, ma fino ad ora I risultati sono stati molto modesti.
E la Palestina? Uno degli obbiettivi degli accordi di Abramo è l’eliminaziome completa dello stato di Palestina, che verrebbe assorbito da Israele: gli stati che aderiscono agli accordi di Abramo sono consapevoli di sacrificare la Palestina.
Le parole del Rabbi Aharon Cohen dei Neturei Karta annullano però pure l’idea degli accordi di Abramo:
“Consideriamo i palestinesi come il popolo che ha diritto di governare la Palestina. Lo stato sionista conosciuto come “Israele” e’ un regime che non ha diritto di esistere”.
La catastrofe di Gaza vede bambini disperati, uomini che cercano il cibo per sopravvivere, una tragedia che il mondo non puo’ fingere di non vedere, e deve fermare subito.
Giancarlo Valera