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Se c’era bisogno di una riprova dei tempi estremamente confusi e persino pericolosi in cui stiamo vivendo, questa potrebbe essere l’intervista che l’ex Presidente del Consiglio Massimo D’Alema ha concesso alla televisione cinese.

Non solo D’Alema è andato, credo forse l’unico tra politici ed ex politici italiani, alla celebrazione della nuova potenza militare cinese, insieme ai più nefasti dittatori del pianeta, da Putin a Kim Jong-un, a fianco di XI JinpIng che obiettivamente non mi sembra un grande esempio di democrazia.

Eppure D’Alema in passato è stato anche un politico fine e intelligente (anche se dieci anni fa secondo me ha sbagliato a uscire dal PD con Bersani).

Fa forse finta di non capire a cosa porterà questa esibizione di potenza nucleare ?
“Speriamo che serva a portare la pace” ha detto mentre davanti a lui sfilavano terribili missili come il Dong Feng-5C, in grado di distruggere con un colpo solo almeno metà della Francia (per fare un esempio, ma potrebbe anche incenerire il Nord Italia o altro).

E’ sempre più chiaro che la Pace nel mondo si potrebbe tutelate solo abolendo le armi nucleari (siamo ormai a pochi secondi alla Mezzanotte dell’Apocalisse calcolata dagli scienziati dell’Università di Chicago) non certo creando nuovi mostruose armi di distruzione di massa, soprattutto se sono in mano a dittatori fanatici o personaggi con pochi scrupoli .

E sempre che non succeda che qualcuno le lanci per sbaglio, come rischiava di accadere il 26 settembre 1983 in Russia, quando l’ufficiale Stanislav Petrov sventò una guerra nucleare, disobbedendo a un ordine ricevuto, quello cioè di lanciare un’atomica sugli USA, in risposta a un allarme poi rivelatosi infondato.

Quale pace allora vorrebbe sostenere l’ex onorevole D’Alema ?

Forse quella degli antichi Romani, che come disse un combattente britannico fatto prigioniero “prima fate un cimitero, e poi lo chiamate pace” ?

Siamo alla follia: la proliferazione delle armi nucleari non è una garanzia per la Pace, ma solo un aumento del rischio che esse possano venire usate, come spesso ha minacciato Putin, anch’esso presente a Piazza Tien An Men, nella guerra contro l’Ucraina.

Una politica seria (e magari anche di Sinistra) dovrebbe invece chiedere la totale abolizione delle armi nucleari, da parte di chiunque.
Ma purtroppo ne siamo ben lontani, abbagliati dalla propaganda trumpiana che impone una fortissima spesa per il “rearm Europe” , che la Von der Leyen e la Meloni hanno supinamente accettato.

A D’Alema (e agli altri che forse la pensano come lui) consiglierei di leggere invece gli interessanti interventi di Carlo Rovelli sul Corriere della Sera online, su come i vari paesi del mondo sono entrati in possesso delle armi nucleari, e di vedersi l’ultimo film di Kathryn Bigelow “House of Dynamite“, presentato recentemente a Venezia.

Sarebbe l’ora di finirla con la tiritera “si vis pacem para bellum“: non ha mai garantito la pace a nessuno , in duemila anni di storia, ma casomai al contrario, ha avvicinato la guerra, come nel primo decennio del Novecento, alla vigilia della I Guerra Mondiale, quando molti paesi si riarmarono, in attesa di provare sul campo l’efficacia delle nuove terribili armi e dei gas.

Possibile che la Storia non insegni mai niente ?

ENRICO BARONCELLI

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