I funghi, chiacchieroni, suonano anche in una band inglese
E’ proprio vero? I funghi suonano e…sono molto chiacchieroni.
La micologia è la scienza che studia i funghi, quei piccoli organismi che si nascondono nei boschi spesso associati dall’uomo alla magia, al mistero, pensati come esseri soprannaturali e incomprensibili: dalla notte al giorno spuntano così, con uno schiocco di dita, in mezzo alle radici contorte degli alberi.
Il bosco, in questo periodo, regala noccioline e funghi in cestini intrecciati di luce e di ombra sul muschio umido della terra.
E il fungiat, che vuole bene alla natura senza sfarzo, ama il bosco senza disturbare il silenzio sovrano camminando sui sassi, tra i fiori e i funghi senza ‘calpestarli’; avvista il fungo, si avvicina piano, lo accarezza quasi, ne annusa il profumo, si gonfia il petto di un gioia che non si può descrivere, solo provare.
Nel 1729, attraverso l’osservazione di Pier Antonio Micheli, si scoprì che la riproduzione dei funghi avviene attraverso le spore, e nel 1837 Joseph Henry Lévillé descrisse i basidi. Fu però Elias Magnus Fries con la pubblicazione nel 1821 dell’opera ‘Sistema Mycologicum’ descrivendo e classificando 3mila specie diverse di funghi che la micologia entrò a far parte delle cosiddette pietre miliari delle scienze.
Oggi, altri studi sofisticati sui funghi hanno permesso di verificare che questi organismi curiosi col cappello dalle tinte viola, verdi, rosse, bianche, arancioni, marroni… parlano tra loro, e tanto, come zabette. Non solo, comunicano anche con le piante con cui vivono in simbiosi, soprattutto quando piove. In più è stato appurato che i funghi sono esseri furbissimi: sanno nascondersi o farsi trovare…
A raccontarlo è la rivista Fungal Ecology riportando i dati di una ricerca giapponese.
I funghi sono legatissimi alle piante del luogo dove nascono, ne sono innamorati, al punto tale che formano vaste reti di micelio che si estende sottoterra e contribuisce a mantenere in equilibrio l’ecosistema: i funghi assorbono i nutrienti dalla terra per nutrirsi e per nutrire le piante del loro habitat.
La rete dei filamenti bianchi sotterranea, il micelio appunto, da indagini di laboratorio, pare possa essere utilizzata dai funghi per generare segnali elettrici e quindi permettere la comunicazione tra essi e le piante per coordinare addirittura la crescita e avvisare della presenza di insetti e malattie. E’ la rivista Royal Society Open Science che ha riportato le ipotesi di detta ricerca riguardo ai funghi che sembra comunichino con un linguaggio di ‘50 parole’, paragonati agli schemi ritmici nei segnali elettrici.
E…la notizia strabiliante sui funghi arriva dall’Inghilterra: una band denominata ‘Bionic and the Wires’ formata dal 2023 da Jon Ross e Andy Kidd che ne sono i fondatori, suona gli strumenti musicali, batteria e tastiera, con i funghi attraverso bracci robotici attivati da sensori che recepiscono gli impulsi biologici dei funghi in note.
E’ la sperimentazione di un inedito incontro tra natura e tecnologia.
“E’ magico vedere un fungo muoversi…i funghi si muovono molto lentamente, e vederli muoversi velocemente, avere le braccia e iniziare a suonare è incredibile” è il commento di Jon Ross che spiega: “colleghiamo i funghi tramite alcune apparecchiature che misurano i segnali bioelettrici interni alla pianta, convertendoli in un linguaggio musicale chiamato MIDI, che viene poi tradotto in segnali motori, che sono il modo in cui si muovono i bracci robotici…il concetto è simile a quello dell’elettrocardiogramma…”.
MARIA FRANCESCA MAGNI